Colpo di sonno da interazione farmacologica

Fausto ha 50 anni e lavora come falegname in una piccola impresa del nord Italia che realizza serramenti.
Non soffre di problemi particolari di salute, salvo occasionali contratture muscolari, specie in sede lombare, dovute ai carichi mobilizzati durante il lavoro.
Saltuariamente necessita di rimuovere tappi di cerume tramite lavaggio auricolare; a 20 anni circa ha asportato la colecisti per calcolosi; è affetto da sindrome di Gilbert, che provoca un lieve incremento della bilirubinemia senza particolari conseguenze.
Fausto tiene molto al proprio lavoro e, dall’età di 40 anni, a seguito di un episodio ipertensivo probabilmente causato dallo stress, prende la pastiglia “per regolare la pressione”, bisoprololo 1,25mg, alla mattina.
Il nostro paziente è figlio unico e, negli ultimi mesi, si è trovato a gestire da solo la salute precaria dei due anziani genitori, ormai quasi novantenni.
Quest’ulteriore impegno lo ha portato ad occasionali episodi di insonnia, che affronta assumendo al bisogno triazolam, 0,25mg, cui ha accesso perché prescritta ai genitori.
La settimana scorsa il nostro paziente si è provocato un’estesa abrasione all’avambraccio con del legno grezzo.
Data anche la probabile presenza di schegge sottopelle, la ferita non sembra guarire spontaneamente, per cui si rivolge al medico che prescrive claritromicina, 500mg 2 volte al giorno per 10 giorni.
Dopo 4 giorni, mentre sta guidando per andare al lavoro, ha un colpo di sonno e finisce fuori strada, per fortuna senza conseguenze.
Viene portato in PS dove, raccogliendo l’anamnesi, si accorgono di una interazione. Quale?