Cuore, cervello e interazioni

Mario ha 85 anni.
A seguito di un’endocardite batterica insorta circa 10 anni fa, ha sviluppato una insufficienza della valvola mitrale, che ha provocato a sua volta una dilatazione atriale con successiva fibrillazione atriale e scompenso cardiaco.
Da allora, gli è stato impiantato un pacemaker ed è in terapia con bisoprololo 2,5mg al giorno e warfarin, secondo INR.
La sintomatologia è regredita prontamente fino a scomparire, e il nostro paziente ha condotto da allora una vita normale.
La settimana scorsa, tuttavia, Mario ha improvvisamente lamentato difficoltà ad articolare le parole. Come ha riferito ai figli, riusciva a pensarle normalmente, ma non a pronunciarle!
Portato in pronto soccorso, è stato sottoposto ad una TAC cerebrale, che ha evidenziato la formazione di un piccolo ictus emorragico.
All’EEG sono state riscontrate anomalie epilettiformi, per cui è stato posto in terapia con carbamazepina, 400mg 2 volte al giorno; oltre a ramipril, 5mg 2 volte al giorno per il riscontro di una lieve ipertensione.
Il mese successivo, Mario si reca al controllo internistico. Lo specialista riscontra una sostanziale stabilità del quadro, ma trova una interazione tra farmaci potenzialmente pericolosa, pertanto modifica la terapia.