Iniziative pericolose

Giulia ha 45 anni.
Non ha particolari problemi di salute tranne una occasionale insonnia da stress, principalmente lavorativo, trattata con triazolam 0.125mg prima di dormire.
Soffre inoltre di cicli irregolari, per cui è in terapia con una associazione di drospirenone e etinilestradiolo, con buoni risultati.
Ieri sera è andata a mangiare con gli amici ad un ristorante della zona, famoso per i piatti di pesce.
Nel corso della notte, però, ha sviluppato una sintomatologia algica crampiforme a livello addominale, con scariche di diarrea, nausea e un paio di episodi di vomito.
Si reca allora dal medico curante che, sospettando una tossinfezione alimentare, prescrive una antibioticoterapia con claritromicina, 500mg 2 volte al giorno per una settimana.
La paziente inizia la terapia ma non trova un beneficio immediato: del resto, il medico le ha spiegato che il pieno effetto dell’antibiotico è da attendersi dopo qualche giorno.
Chiede allora al farmacista una confezione di loperamide, farmaco da banco, per alleviare almeno la sintomatologia diarroica. Dato il ripetersi delle scariche, ne assume 4 in un giorno, rimanendo lontana dalla dose massima consigliata, sei compresse.
Il giorno successivo però accusa vertigini e una sonnolenza mai provata prima.
Chiede al marito di andare dal farmacista per informarsi se la causa possa essere stata l’assunzione di loperamide. Il farmacista analizza la terapia di Giulia e rileva effettivamente una possibile interazione tra farmaci.
Quale interazione può aver provocato questa sintomatologia?