Interazioni anche in erboristeria

Giacomo ha 29 anni.
Fino a qualche anno fa era in piena salute, fatto salvo per una rinite allergica stagionale da graminacee per cui tutt’ora assume cetirizina 10mg a cicli, con buoni risultati sul controllo dei sintomi.
A seguito dell’epidemia da COVID-19 e del relativo lockdown, come molti giovani, ha sviluppato una sindrome ansiosa con somatizzazioni.
Si è inizialmente manifestata con disturbi gastrici, mal di stomaco e diarrea, per cui ha cominciato ad assumere regolarmente idrossido di magnesio e alluminio in compresse.
Nell’anno successivo all’inizio di tali problematiche, la sintomatologia è via via peggiorata, con la comparsa di crisi d’ansia sempre più intense fino a raggiungere veri e propri attacchi di panico.
Questi si manifestano più frequentemente quando Giacomo si trova costretto a frequentare ambienti affollati. Pertanto, dovendo prendere il treno per recarsi al lavoro in città, gli attacchi di panico hanno iniziato a presentarsi quasi quotidianamente, diventando sempre più invalidanti.
Per tale motivo il nostro paziente ha iniziato una terapia di supporto psicologico cognitivo-comportamentale, coadiuvata dalla prescrizione da parte del Curante di alprazolam 0,5mg al bisogno, oltre a una terapia di fondo con bisoprololo, 2,5mg alla mattina.
Con queste soluzioni farmacologiche, Giacomo ha trovato un nuovo equilibrio, abbastanza soddisfacente.
Alla fine del periodo estivo e con la ripresa dell’attività lavorativa, tuttavia, il paziente si accorge che l’umore non è dei migliori. È sempre triste, si sente stanco e ha anche degli iniziali “brutti pensieri” attinenti alla sfera del suicidio, come riferisce alla famiglia.
La madre, salutista convinta, gli consiglia di prendere qualcosa per migliorare l’umore. Non una medicina, per quella servirebbe il medico; magari un integratore. Prende pertanto in erboristeria delle compresse a base di iperico, prodotto naturale.
Nel giro di qualche giorno Giacomo si sente subito più in forze. Dopo una settimana, però, mentre è in treno in viaggio verso il lavoro, presenta un attacco di panico tremendo, molto più intenso dei precedenti, per cui il treno viene addirittura fermato per consentire di portare il nostro paziente, in ambulanza, all’ospedale.
I medici del Pronto Soccorso, raccolta la storia clinica, scuotono la testa. Che cosa è successo?