Succo di pompelmo e interazioni

Stefania ha 42 anni.
Lavora come impiegata amministrativa in una ditta che confeziona vestiti.
È contenta del proprio lavoro ma talvolta lo trova stressante, motivo per cui assume ciclicamente inibitori di pompa protonica.
Stefania soffre anche di allergia stagionale alle graminacee, motivo per cui assume cetirizina, 10mg prima di dormire, durante tutto il periodo pollinico.
Recentemente, nonostante il “solito” ciclo di pantoprazolo, 20 mg al mattino per 10 giorni, la sintomatologia dispeptica che la affligge non sembra trovare benefici.
Per tale motivo si reca dal curante che prescrive, in aggiunta, domperidone, 10mg un quarto d’ora prima dei pasti principali.
Dopo alcuni giorni, stanca di prendere “tutte queste medicine”, decide di rivolgersi ad un nutrizionista: cambiare le abitudini di vita in meglio è il modo ideale per non avere più bisogno dei farmaci.
Stefania si ricorda di avere sentito pronunciare più volte questa frase dal proprio medico di famiglia, e decide dunque di seguire il consiglio cominciando proprio dall’alimentazione.
Tra i “nuovi” cibi che vengono introdotti nella dieta della nostra paziente viene consigliato anche il succo di pompelmo, ricco di vitamina C.
Dopo qualche giorno dall’inizio del nuovo regime alimentare, però, la paziente avverte la comparsa d fastidiose palpitazioni, motivo per cui si reca nuovamente dal curante in cerca di una spiegazione. Il medico individua subito una interazione. Quale?