Terapia cardiologica da controllare sempre

Lucia ha 73 anni.
Circa 10 anni fa ha presentato un’ischemia miocardica acuta mentre stava guidando.
Per fortuna in tale occasione riuscì a fermarsi contro una siepe di recinzione, con qualche difficoltà ma senza provocare danni.
Ricoverata in ospedale, le venne diagnosticata una occlusione del tronco comune delle coronarie, poi rivascolarizzata ed esitata in scompenso cardiaco lieve cronico.
Da allora assume: cardioaspirina 100mg, olmesartan 20mg, idroclorotiazide 12,5mg, furosemide 25mg a giorni alterni.
Data una sua successiva reazione allergica ai betabloccanti, è stata posta in terapia con ivabradina, 5mg 2 volte al giorno.
A seguito di questo evento le è stata prospettata la necessità di rinnovare annualmente la patente di guida in Commissione, motivo per cui, infine, Lucia ha deciso di rinunciare all’automobile.
Circa una settimana fa, la nostra paziente, mentre stava pedalando sulla sua bicicletta, accusa un momento di offuscamento della vista e cade su un prato a bordo strada, anche in questo caso senza conseguenze fisiche salvo un paio di abrasioni.
Il suo MMG decide allora di fare approfondimenti a tutto campo, e all’EEG viene diagnosticata una epilessia fronto-temporale.
Il neurologo prescrive una terapia con carbamazepina, 400mg 2 volte al giorno.
Dopo una settimana di terapia la paziente si reca nuovamente dal MMG, lamentando gonfiore alle caviglie e una fastidiosa sensazione di tachicardia.
Il medico di famiglia inserisce tutti medicinali nella cartella clinica elettronica e si accorge di una interazione. Quale?