Badanti robot
Nel futuro prossimo i robot svolgeranno anche il ruolo di badanti
L'Italia è tra i paesi europei con il più basso tasso di natalità, e la popolazione invecchia sempre di più, con oltre 7 milioni di persone sopra i 75 anni.
Questo ha ripercussioni su diversi ambiti della società, provocando tra l’altro una carenza di badanti e collaboratori domestici.
Tuttavia, una soluzione potrebbe arrivare dall'utilizzo di robot per assistere gli anziani, come sta sperimentando il centro “Anziani e non solo” di Carpi, in provincia di Modena, in collaborazione con l'Unità di Neuroscienze del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell'Università di Parma.
Il robot Nao è stato sviluppato per svolgere funzioni di stimolazione cognitiva e motoria, ascolto attivo e relazione comunicativa con gli anziani che desiderano rimanere reattivi di fronte al rischio di decadimento cognitivo.
Inoltre, il robot potrebbe fornire supporto emotivo agli anziani, aiutandoli a sentirsi meno soli e più coinvolti nella vita sociale.
La notizia di questa soluzione innovativa ha fatto il giro del mondo, venendo ripresa anche dal New York Times. L’Italia viene vista come il Paese leader dello “tsunami demografico” dell’Occidente, in prima linea anche nello sviluppo di potenziali risposte a queste criticità emergenti. L'impiego di robot potrebbe rappresentare una valida alternativa anche all'utilizzo di lavoratori stranieri.
Tuttavia, ci sono anche alcune sfide da affrontare, come il costo di sviluppo e implementazione dei robot, la difficoltà per gli anziani di adattarsi alle nuove tecnologie e la necessità di garantire un'adeguata assistenza e attenzione umana agli anziani.
Nonostante ciò, l'utilizzo di robot per assistere gli anziani potrebbe rappresentare una soluzione innovativa e promettente per affrontare i problemi legati all'invecchiamento della popolazione.
Who Will Take Care of Italy’s Older People? Robots, Maybe.