CDSS migliorano i risultati clinici

I pazienti di medici che usano alerts computerizzati hanno meno probabilità di soffrire di complicanze.
I sistemi possono anche ridurre i tassi di riammissione, la durata del ricovero e i costi, secondo uno studio dell'American Journal of Managed Care.
Nello studio osservazionale, i ricercatori hanno analizzato la correlazione tra l'uso di alerts per il supporto decisionale clinico (CDSS), e il miglioramento dei risultati clinici e finanziari del paziente.
I ricercatori hanno esaminato 26.424 paziente in tre anni. Nel gruppo di trattamento, i medici hanno aderito a un sistema di allarme CDSS nel trattamento dei pazienti. Nel gruppo di controllo, i medici non hanno aderito alle raccomandazioni col sistema di allerta.
I ricercatori hanno inoltre studiato l'associazione tra l'aderenza all'avviso e quattro misure di esito: durata del ricovere, tassi di riammissione a 30 giorni, probabilità di complicanze e costi diretti totali.
Lo studio ha rilevato che il costo totale della visita è aumentato del 7,3% per i non aderenti. Nello specifico, lo studio ha rilevato che l'utilizzo del sistema di allerta ha consentito di risparmiare una media di $ 944.
I ricercatori hanno anche scoperto che le probabilità di durata del ricovero sono aumentate del 6,2% per i non aderenti, le probabilità di riammissione entro 30 giorni sono aumentate dell'1,14% e le probabilità di complicanze aumentate dell'1,29%.
Secondo lo studio, un
sistema CDSS che comprende avvisi e promemoria computerizzati con informazioni quali supporto diagnostico, linee guida cliniche, informazioni rilevanti sui pazienti, serie di ordini specifici per la diagnosi, modelli di documentazione e interazioni farmaco-farmaco è uno strumento di lavoro indispensabile.
"Il CDSS offre la possibilità di modificare test e trattamenti sulla base di informazioni specifiche sul contesto e sul paziente presentate al punto di cura.Utilizzare il CDSS può aiutare i medici a evitare di ordinare un test o un intervento di basso valore che potrebbe portare a ulteriori interventi o danni non terapeutici, " secondo gli autori dello studio.
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