Il piede bionico apre la strada ai robot del futuro

Il piede bionicoDopo aver affrontato il tema delle protesi degli arti superiori, i ricercatori a livello mondiale si stanno ora concentrando sullo sviluppo di protesi robotiche per gli arti inferiori.
La realizzazione del piede robotico SoftFoot Pro, sviluppato dall'Istituto Italiano di Tecnologia in collaborazione con il centro E.Piaggio dell'Università di Pisa, costituisce un importante passo avanti nel campo della robotica e delle protesi.
Questo piede robotico è stato progettato ispirandosi alla complessità e alla funzionalità della struttura del piede umano, con l'obiettivo di garantire stabilità e equilibrio sia a persone amputate che a robot umanoidi.

SoftFoot Pro è dotato di una struttura bioispirata che consente al piede di deformarsi e adattarsi alle varie superfici, assorbendo gli ostacoli in modo simile al piede umano.
Grazie a una struttura innovativa che include un meccanismo ad arco in titanio e catene di materiale plastico resistente ed elastico, è in grado di riprodurre la struttura ossea e la piena funzionalità della fascia plantare.
Il piede robotico, impermeabile, pesa 450 grammi e può sopportare un carico di 100 chili.

Il successo di SoftFoot Pro risiede nel meccanismo "windlass", che consente di distribuire uniformemente la forza applicata durante il passo, garantendo un supporto stabile e naturale su qualsiasi superficie.
Con tre brevetti dietro al prototipo, è in grado di offrire una soluzione avanzata per mantenere l'equilibrio, camminare in modo naturale e superare ostacoli.

Attraverso protesi come questa si apre la strada a nuove possibilità per migliorare la vita di chi ha perso un arto o per potenziare le capacità dei robot umanoidi, consentendo loro di adattarsi e interagire in modo più efficace con l'ambiente circostante.

SoftFoot Pro, il piede robotico in grado di adattarsi al terreno come un piede umano