La neurostimolazione elettrica può far recuperare la mobilità dopo un ictus

Un recente studio pubblicato su Nature riporta dei risultati sorprendenti che riguardano la plasticità neuronale.
Ai due partecipanti arruolati sono state impiantate per 29 giorni due “sonde lineari”.
Il posizionamento è avvenuto nello spazio epidurale a livello cervicale, mirando alle radici spinali C3-T1.
Scopo, aumentare l'eccitazione dei motoneuroni del braccio e della mano.
La stimolazione continua è risultata aumentare la forza muscolare di valori percentuali compresi tra il 40 e il 108%, così come la velocità (del 30-40%) e le funzioni motorie in generale, consentendo ai partecipanti di eseguire movimenti che non sarebbero stati in grado di fare senza la stimolazione midollare.
Entrambi i partecipanti hanno mantenuto alcuni di questi miglioramenti anche dopo la sospensione della stimolazione.
Non sono stati riportati eventi avversi gravi.
Gli ictus cerebrali possono interrompere i comandi motori dalle aree corticali al midollo spinale, il che può causare deficit permanenti del braccio e della mano.
Tuttavia, sotto la lesione, i circuiti spinali che controllano il movimento rimangono intatti e possono costituire un valido bersaglio per le innovative tecnologie neurali allo scopo di ripristinare il movimento.
Gli autori concludono affermando che i dati forniscono evidenze promettenti, sebbene preliminari, e che la stimolazione del midollo spinale potrebbe essere un approccio riparativo facilmente trasferibile dai laboratori di ricerca ai centri di cura.
Epidural stimulation of the cervical spinal cord for post-stroke upper-limb paresis